giovedì 23 giugno 2011

il primogenito

sono passati "solo" 30anni da quel giorno al policlinico gemelli che ci hai afatto penare perchè eri di una pigrizia unica e alla fini ti dovettero aprire una finestra più comoda per uscire, ma poi da allora non ti ha fermato più nessuno.
Era il 20/12/1980 erano le 22,30 da quel momento si stava formando il tuo e il nostro destino, mi ricordo sin da piccolo dovevamo correrti sempre dietro, ti piaceva appenderti a testa in giu ovunque come i pipistrelli non c'era salto che non osavi fare qualsiasi fosse l'altezza, mi ricordo quando ad appena 3 anni in piscina ti buttasti da solo e dovevi ancora imparare a galleggiare, o sempre a 3 anni con gli sci a campiglio che stavi per finire nel laghetto perchè ancora non sapevi come fermarti ma ti buttavi, sei creciuto con lo spirito del combattente, con la voglia di arrivare a qualsiasi obiettivo ti prefissasi, e sempre con allegria , cosi a karate, cosi con gli sci, cosi, con la chitarra, così con la scuola, così con tutto. oggi vivi da solo, hai scelto una città che ti ha accolto con calore, lavori, ma non smetti di studiare .
Io sono orgoglioso di te come di tuo fratello, vi vedo crescere e io invecchiare è la vita. E per spiegare meglio come ti vedo voglio descrivere un aneddoto particolare, anche se nell'arco di 30 anni ne abbiamo avuti tanti , ma questo chiarisce benissimo come sei fatto: ti ricordi stavamo andando con due macchine a selva a sciare, tu guidavi la mia ford, e ci fermarono i carabinieri, ti volevano (ti hanno) fare la multa perchè avevi i fendi nebbia accesi, ti ricordi noi a discutere con i carabinieri perchè ci sembrava una stupidagine visto che prima della galleria c'era la nebbia , e tu che mi dicesti :"papà hanno ragione loro ho sbagliato e debbo pagare" be (anche se ho pagato io perchè non è che lavoravi allora) sono stato fiero di te ora ti saluto e ti auguro tutta la fortuna possibile e che tu possa avere dei figli (seeeeee) come li ho avuti io
Papà

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