sabato 30 luglio 2011

il viaggio continua

"Che ne sai tu di un campo di grano
poesia di un amore profano
la paura d'esser preso per mano, che ne sai
(l'amore mio) che ne sai di un ragazzo perbene
(è roccia ormai) che mostrava tutte quante le sue pene:
(e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai)
la mia sincerità per rubare la sua verginità,
(sì tu lo sai) che ne sai......."

E' un inno alla vita quello che riescono a vedere gli occhi del contadino precedente, lo sguardo verso la sua arte, verso quei colori che la natura sotto le sue sapiente mani sa posizionare come nessun altro è capace, due colombi a mirare quel colore oro di quello che sarà poi l'oro per la vita una volta trasformato. Eccola la fatica del contadino, che si è concessa una sosta per un bicchiere di vino...
Che ne sappiamo noi oggi di quanto lavoro e sudore ci sono su quella terra, di quante ferite e disperazioni magari per una giornata di tempo cattivo, quanto amore nel raccogliere a mano le fascine per poi formare i foraggi per le bestie che attendono impazienti il nuovo raccolto.
Che ne sappiamo oggi noi, se non i racconti dei vecchi che spesso bistrattiamo, e trattiamo male solo  perchè ,non siamo in grado di apprezzare più quel lavoro.
Che ne sappiamo noi di quei meravigliosi colori che la natura ci offre ad ogni stagione grazie a quelle mani callose
Eccolo il mondo di Franco, il mondo delle origini mi piace chiamarlo, il mondo dei ricordi che spero torni presto, il mondo della sincerità e della vita basata sul culto del lavoro.
Eccolo il mondo di franco gioioso e immaginato come quello di quel contadino che seduto con un bicchiere di vino ammira tranquillo e soddisfatto, insieme ai due colombi, la sua opera d'arte colorata d'oro, e per lui è oro.
Ciao e grazie uomo di terra

3 commenti:

  1. Il tuo racconto continua il suo cammino; come il viandante che sotto il sole va alla ricerca di una fontana per saziare la sua sete... tu ripercorri la tua vita alla ricerca di quelle emozioni sopite dalla frenesia della vita...!

    Un attimo per pensare, per ricordare, per riflettere e perché no.... anche per sorridere!

    Ciao Max!

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  2. ed io sorrido alla bellezza dell'opera e alla delicatezza del continuo percorso di quel contadino ....

    Bravi,bravissimi di regalarci colori racconti di vita

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  3. questo racconto elena è come una soap tv non finirà mai cinche esisteremo noi e triste sarà il giorno che nessuno abbia più la sensibilità di "amare quel contadino "

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